
Gin personalizzato: 5 domande da farsi prima di creare il proprio
Creare il proprio Gin personalizzato è un viaggio, e
I Bitter sono prodotti imprescindibili nella miscelazione. Con il loro gusto amaro e persistente sono la signature e la spalla di moltissimi cocktails.
Ecco alcune cose che forse vi stupiranno sulla storia, sugli ingredienti e sul loro uso..
Che differenza c’è fra un Amaro e un Bitter? La risposta “legale” è: nessuna!
Infatti secondo il regolamento europeo sono la stessa cosa. Ovvero bevande dal gusto prevalentemente amaro, con una gradazione di almeno 15% vol/vol.
Il loro uso tuttavia è decisamente diverso. I Bitter sono ingredienti fondamentali nella miscelazione, grazie al loro apporto amaricante marcato. Gli amari invece sono destinati al consumo liscio, più dolci nelle loro ricette e quindi ideali per il fine pasto.
Un altro elemento che caratterizza i Bitter è il colore rosso acceso (o anche arancione). La scelta di questo colore nasce come stimolante visivo per accentuare l’effetto tonico e eccitante di questi prodotti alcolici. La cosa curiosa è che fino a pochi decenni fa il colore rosso Carminio veniva estratto dalla cocciniglia Dactylopius coccus, piccolo insetto che vive sulle pale dei fichi d’India. Per ottenere un solo chilo di colorante occorrono più di 100.000 insetti. Oltre che un costo esorbitante, il colorante non risponde alle esigenze del mercato vegetariano/vegano. Questo è il motivo per cui oggi il colore rosso utilizzato è esclusivamente di sintesi.
La storia dei Bitter è, come per gli Amari, legata alla farmacopea tradizionale. Infusioni di radici amare, insieme a piante aromatiche, avevano la funzione di elisir e rimedi contro le più disparate patologie. Le sostanze amare hanno come primo beneficio quello di aiutare la digestione, favorendo la secrezione di succhi gastrici nello stomaco, insieme a molteplici proprietà scoperte nei secoli da alchimisti, monaci e scienziati.
Gli Aromatic Bitter sono Bitter la cui ricetta è arricchita di piante aromatiche come chiodi di garofano, cannella, noce moscata e agrumi. E’ curioso notare come questi siano contenuti in bottigliette di piccole dimensioni, talvolta anche con un contagocce dosatore. Sono infatti prodotti estremamente concentrati che vengono utilizzati in miscelazione in piccolissime quantità come correttivi e aromatizzanti dei cocktail, è il caso dell’Angostura per esempio.
Prima di diventare parte integrante della mixology, i Bitter aromatici erano venduti nelle farmacie come medicinali, spesso con una posologia ridotta proprio per la loro concentrazione di principio attivo e di alcool…un retaggio che rimane ancora oggi nei piccoli formati di questi prodotti.
I Bitter possono trovare spazio anche nella cucina e non solo dietro al bancone di un cocktail bar.
La loro carica amara e aromatica ben si presta ad arricchire ricette a base grassa, come per esempio salse con panna o formaggi. Si può anche pensare di usare qualche goccia di Aromatic Bitter nella marinatura di una ricca bistecca, per dare una marcia in più sulla griglia.
Il gusto amaro inoltre può spezzare ed esaltare la dolcezza di un dolce al cucchiaio, come una crema pasticciera.
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